AKCAKALE - LA RICERCA DELLA LIBERTA'
Akçakale è una città di frontiera. Si trova a pochi passi dal confine siriano, dove le due bandiere sventolano l’una accanto all’altra. Una insolita calma per le stradine, poco rumorose, dove la vita quotidiana scorre normalmente, mentre in lontananza, in territorio siriano la situazione è tutt’altro che pacifica. Bimbi per strada giocano a pallone, sorridono, piccioni che volano, liberi. Ci avviciniamo per scattare alcune foto, tutti si accorgono della nostra presenza e sono incuriositi. La mamma di uno di loro ci invita a casa sua per offrirci del çay, il famoso tè turco. Vive in un palazzo in un appartamento insieme ai 9 figli ed al marito, che in quel momento era a lavorare come meccanico. Il caldo torrido che si avvertiva in città lascia sempre più spazio ad una brezza piacevole e ristoratrice, che aumenta man mano che saliamo le scale. Ci accomodiamo nella stanza degli ospiti, accompagnati dal più piccolo dei figli, che come molti bimbi fa di tutto per stare al centro dell’attenzione. La casa è ordinata, estremamente pulita e minimal. Piano piano arrivano anche le figlie della donna ed uno dei figli più grandi, cieco dalla nascita. Tra un tè e un altro ci raccontano la loro storia. Parlano turco, ma sono siriani. Sono arrivati qui, in questa città, nel 2015, per fuggire dall’ISIS, per ritrovare la libertà e garantire un futuro migliore ai figli. Hanno passato momenti molto difficili, ma ora stanno bene. I loro sguardi sono dolci, le donne cercano un contatto fisico con me, accarezzandomi i capelli, come se fossi anch’io figlia loro. Persone speciali, per bene, pacate e timide, ma con un animo che racchiude mille emozioni.